Cos'è una risorgiva

GLI ACQUIFERI L'area è posta nella fascia delle risorgive, la linea lungo la quale riaffiorano in superficie le acque che avevano gonfiato la falda sotterranea derivando dale piogge o dalle nevi cadute alcuni o molti chilometri a monte. Ad alimentarla provvedono le piogge e le nevi che cadono sugli altopiani di Asiago e del Lavarone; si aggiunge poi l'acqua delle precipitazioni in pianura che, penetrando su un terreno che è molto permeabile, concorre anch'essa ad alimentare la falda. Terzo fattore di approvvigionamento sono i corsi d'acqua ed i canali di irrigazione che, naturalmente, disperdono una parte della loro acqua che, infiltrandosi nel sottosuolo, va a completare la ricarica della falda.

GHIAIE IMPREGNATE D'ACQUA Nella pianura pedemontana, il sottosuolo è formato da profondi strati di ghiaie (-120/140 m. dal piano campagna) imbevuti d'acqua, intercalati da strati minori di argilla. Il tutto poggia su un fondo di roccia arenaria compatta miocenica dell'era terziaria, ricca di conchiglie e fossili. Queste ghiaie, durante il quaternario, furono strappate alle montagne e trasportate a valle dalle acque (ghiacciai, torrenti e fiumi, in particolare l'Astico e il Brenta). Proprio per questa loro, sia pure antica, provenienza, sono costituite dai medesimi materiali che ritroviamo nei massicci degli altipiani di Asiago o di Lavarone da cui, in effetti, derivano.

UN VIAGGIO LUNGO 10 ANNI Il viaggio sotterraneo dell'acqua, dal momento in cui cade come pioggia o neve negli altipiani a quello in cui riaffiora nel territorio dell'Oasi, è molto lento, durando circa 10 anni. In questo decennio, l'acqua, infiltrandosi tra le ghiaie, si deposita e si purifica, diventando potabile. A contatto con la ghiaia si arricchisce delle sostanze minerali contenute nei ciotoli, acquisendo così le caratteristiche di acqua oligominerale. Continuamente alimentato, questo immenso serbatoio eroga acqua in continuità: circa 10 mila litri a secondo. Solo una piccola parte serve ad alimentare l'acquedotto di Padova. La gran parte invece riaffiora attraverso le risorgive.



Si ringrazia il Centro Idrico Novoledo